Le 6 classi di sicurezza antieffrazione – norma UNI-ENV 1627-30
CERTIFICAZIONE ANTIEFFRAZIONE SECONDO LE NORMATIVE EUROPEE
Nell’ambito della sicurezza antieffrazione, nel febbraio 2000 sono entrate in vigore in Italia le norme UNI ENV 1627-1628-1629-1630 allineando la normativa italiana alla nuova nata norma europea (ponendo fine alla precedente norma UNI 9569 che era stata di riferimento dal 1989), successivamente riviste nel 2015.
La normativa europea, è costituita da quattro norme: ENV 1627, ENV 1628, ENV 1629, ENV 1630.
Queste definiscono la classificazione delle chiusure antieffrazione, i requisiti richiesti ed i metodi di prova necessari per determinare il grado di effrazione.
I prodotti che si intendono classificare e commercializzare in base a tale normativa, devono superare una “prova di tipo” presso un Istituto di prove.
Quindi devono sottostare a periodici controlli di produzione, per garantire la conformità dalla produzione di serie al campione iniziale provato.
La norma richiede che il campione sia sottoposto per la sua qualificazione a tre tipi di prove della resistenza:
1. sotto carico statico
2. sotto carico dinamico
3. ad attacco manuale
Solo i campioni che hanno superano positivamente tutte le prove possono definirsi prodotti certificati.
Una maggiore classe antieffrazione è sinonimo di maggiore resistenza agli attacchi violenti (la massima resistenza è la CLASSE 6).
Ecco gli strumenti previsti per effettuare le prove!
CLASSE 1
Lo scassinatore principiante tenta di forzare la finestra, porta o persiana usando la forza fisica, ad es. spinte urti, spallate, sollevamento, strappo.
CLASSE 2
Lo scassinatore occasionale cerca di forzare la finestra, porta o persiana usando attrezzi semplici, ad es. cacciaviti, tenaglie, cunei.

CLASSE 3
Lo scassinatore tenta di entrare usando in aggiunta un cacciavite ed un piede di porco.

CLASSE 4
Lo scassinatore esperto usa in aggiunta seghe, martelli, accette, scalpelli e trapani portatili a batterie.

CLASSE 5
Lo scassinatore esperto usa in aggiunta attrezzi elettrici, ad es. trapani, seghe a sciabola, mole ad angolo con un disco massimo di mm 125 di diametro.

CLASSE 6
Lo scassinatore esperto usa inoltre attrezzi elettrici ad alta potenza, ad es. trapani, seghe a sciabola e mole ad angolo con un disco massimo di mm 230 di diametro.

PROVE DI CERTIFICAZIONE ANTIEFFRAZIONE
Le prove che vengono effettuate sono di tipo CONVENZIONALE e REALE:
– PROVE CONVENZIONALI: servono per verificare che la porta sottoposta alla prova sia in grado di resistere ad una serie specifica di carichi statici e dinamici: evidenziano spesso le eventuali carenze progettuali delle strutture (sottodimensionate in alcuni particolari), che possono invalidare la resistenza di tutta la struttura
– PROVA REALE: simulazione dei reali tentativi di effrazione, ovvero verifica che la resistenza del campione sia quella prevista per la classe di resistenza richiesta, in funzione del tempo e degli strumenti impiegati per superare le difese della porta stessa.
L’attacco eseguito da un finto ladro effettua l’aggressione secondo specifiche strategie di attacco e con un ben preciso kit di strumenti da scasso a disposizione.
La resistenza del campione ed il tempo di esposizione al test di aggressione sottoposto a prova e la tipologia degli strumenti utilizzati durante il tentativo di effrazione, sono definiti in base alla classe di resistenza per cui si sta richiedendo la certificazione del prodotto.
Il tempo operativo di prova è estremamente lungo, in riferimento alla situazione reale di scasso.
Il ladro infatti nella realtà non opera continuamente al massimo delle sue forze: ha dei momenti di debolezza e di stanchezza, momenti di controllo ambiente circostante e verifica di eventuali allarmi antifurti oppure di persone che si sono rese conto del tentativo di effrazione in corso.
La normativa prevede che vengano effettuate 3 prove in sequenza qui sotto riportate:
1. Prova sotto carico statico
2. Prova sotto carico dinamico
3. Prova ad attacco manuale
Prova sotto carico statico: avviene applicando una forza vanno da un minimo di 3 KNewton fino a 15 KN (da 300 a 1500 Kg), in base al punto di prova ed alla classe del prodotto per un periodo di tempo di un minuto, tramite specifici blocchi di pressione nei punti di prova previsti: le deformazioni ammesse variano a loro volta da 8 mm fino a 30 mm.
I punti in cui vengono applicate le forze sono:
– nell’angolo del pannello
– nella posizione intermedia tra due blocchi
– sulla serratura principale
– sui catenacci delle serrature aggiuntive
– sulle serrature con catenacci multipli
– sui cardini e sui perni di cardini
– sui catenacci fissi
– sui cuscinetti di rotazione e su quelli di scorrimento in guida (elementi di scorrimento)
Prova sotto carico dinamico: eseguita per le classi di resistenza dalla 1 alla 3, si effettua urtando la porta con un carico di 30 Kg (mediante una sacca in cuoio riempita di sabbia).
Il carico viene fatto oscillare tramite un cavo di acciaio lungo 1,5 metri, partendo in posizione fissa da un’altezza di 0,8m per le classi 1 e 2 e da un’altezza di 1,2 m per la classe3.
La prova non viene effettuata per le classi superiori alla classe 3 perché risulta decisamente meno gravosa delle prove statiche che vengono effettuate, quindi inutile.
I punti di impatto sono gli stessi previsti per le prove statiche: angoli e centro delle ante.
Prova ad attacco manuale: questo tipo di prova è effettuato per la certificazione delle classi dalla 2 alla 6 e simula un tentativo di aggressione reale (la prova viene effettuata da personale specificamente preparato e decisamente robusto!!).
Le varie prove (una di pre-test e quella definitiva del test) vengono videoregistrate dall’Istituto di prova.
Il pre test consiste nell’attacco delle aree più deboli individuate dal personale, localizzate fra le seguenti aree:
– limitrofi agli elementi di chiusura
– zone limitrofi alle parti mobili e verifica altre aree rilevanti
– resistenza agli attacchi sugli accessori
I tempi totali includono anche i tempi per la preparazione delle attrezzature ed i tempi morti di osservazione e di riposo (stanchezza dell’operatore) e variano da un tempo minimo di 15 minuti ad uno massimo di 50 minuti. I tempi netti massimi operativi per effettuare l’aggressione variano, in base alla classe per cui si effettua la prova, da un tempo minimo di 3 minuti a un tempo massimo di 20 minuti.
Gli attrezzi in dotazione allo scassinatore del test sono ben individuabili in 5 gruppi distinti, per differente tipologia e dimensione e potenza: ogni gruppo in funzione della classe di resistenza per cui si richiede la certificazione.
classe | PROCEDURA PREVISTA | CONSIGLIO UTENZE |
1 | Lo scassinatore principiante (non esperto) tenta di forzare la porta utilizzando la violenza fisica con spinte, urti, spallate, sollevamento, e tentativo di strappo dai cardini. | Porte con rischio basso, porte di cantine e magazzini di merce di basso valore. |
2 | Lo scassinatore occasionale (non esperto) tenta di forzare la porta usando attrezzi da scasso di tipo semplice, come cacciaviti, tenaglie e cunei in legno. | Porte con rischio medio, uffici di edifici industriali senza valori all’interno, soffitte, locali non abitati. |
3 | Lo scassinatore (esperto) tenta di sfondare la porta usando oltre a quanto precedentemente elencato un cacciavite grande ed un robusto piede di porco. | Porte con rischio considerevole, appartamenti, uffici di edifici industriali con valori, villette signorili ed accessi sull’esterno. |
4 | Lo scassinatore esperto usa oltre quanto sopra, un set di seghe, accette, martelli scalpelli e trapani portatili a batteria. | Ingressi di ville signorili, banche, orologerie, ospedali, impianti e laboratori industriali, accessi direttamente posti all’esterno. |
5 | Lo scassinatore esperto usa oltre quanto sopra, set di attrezzi elettrici come seghe, trapani e sciabola, mole ad angolo con un disco di diametro massimo 125 mm. | Banche, orologerie e gioiellerie, protezione di documenti altamente riservati come ambienti militari in genere oppure ambasciate. |
6 | Lo scassinatore esperto usa oltre quanto sopra, set di attrezzi elettrici ad elevata potenza come seghe, trapani, sciabola e mole ad angolo con un disco di diametro massimo 230mm. | Banche, orologerie e gioiellerie, protezione di documenti altamente riservati come ambienti militari in genere oppure ambasciate. |

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